Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Scampoli di vita

ragionamenti sparsi sulla scrittura

Office SpiralHo aperto questa categoria tanto tempo fa eppure non la sfrutto molto. All’inizio si chiamava Diario di un’aspirante scrittrice, ora, a distanza di un po’ di tempo, sono salita di categoria: scrittrice esordiente. Non so se toglierò mai quest’ultimo aggettivo – mi piace la freschezza degli inizi. Così intanto che lavoro al secondo libro sul vino – ed è un lavoro intenso, divertente, di continue scoperte – porto avanti anche la scrittura che è più di finzione. Avrei voglia di trovare almeno un paio di ore per buttar giù la prima bozza di un racconto, catapultarmi in un mondo diverso da questo… Due ore appena? Beh, ho parlato di prima bozza, mica di racconto finito! Però al massimo riesco a rifugiarmi nell’immediatezza di una manciata di versi, consolandomi col fatto che non sono poesie, ma “racconti che vanno frequentemente a capo”. E al tempo stesso è un periodo in cui inizio a cimentarmi con temi diversi… Non mi riferisco alla serie di haiku sul vino – che pure, la ammetto, richiede parecchio impegno (voglio dire, un haiku al giorno per una cinquantina di giorni… ) ma ad altre cose ancora. Argomenti che esulano dalle poesie d’amore, pur riguardando sempre le persone, perché sono loro, per me, al centro di tutto. Siamo tutti noi.
Non so quando inizierò a pubblicare tutte queste altre poesie, forse le terrò da parte per farci una raccolta vera e propria. Chissà. Intanto continuerò con le poesie d’amore, e va bene. Però la cosa che mi incuriosisce è la sensazione che a distanza di anni sto riprendendo in mano alcune tematiche che sentivo mie una vita fa, in queste nuove poesie, in un master al quale spero di potermi iscrivere l’anno prossimo. Forse la vita è tutto un cerchio, o meglio ancora una spirale. Torni in un punto vicinissimo a quello da cui eri partito, ma al tempo stesso sei cresciuto. “Torni” a fare quello che avevi sognato di fare a 17 anni, con una coscienza ben diversa, ma l’emozione di allora.

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