Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Il Cammino di Santiago con Tessa, Vita con Tessa

Prove di fiducia

Faccio outing. Quando ho preso Tessa non era un momento qualsiasi. Tessa è entrata nella mia vita a prendere il posto di qualcun altro. E’ una cosa che fanno in tanti e io non ho problemi ad ammetterlo. Quello che nessuno ti dice, però, è che quello è il momento peggiore per prendere un cane. Perché il cane la sente questa tua insicurezza e allora nello svilupparsi del rapporto umano-cane finisce che il capo-branco diventa il cane. Presto è lui (lei) a dettare legge. In casa Tessa non ha mai dato problemi, ma appena uscivamo era un dramma. Tirava per andare dove voleva lei, non ascoltava i comandi, e se mi azzardavo a tenerla sciolta non tornava indietro neppure se la corrompevo con i biscottini – Tessa è un Labrador atipico, se non ha fame non mangia.

Abbiamo frequentato un primo corso – lezioni di gruppo, un disastro ma ne parlerò in seguito – poi quando Tessa aveva un anno abbiamo fatto un corso privato io, lei e gli addestratori. Esercizi di leadership umano-cane. Praticamente un corso di PNL canina. I risultati sono stati eccezionali ma comunque se c’era da tornare indietro a un mio comando… beh, era una roulette russa. Così Tessa era libera quando scendeva in acqua (andiamo in una caletta dove non c’è nessuno) ma anche nel bosco la tenevo legata. E passi se la gente mi diceva “Perché non la sciogli?”.

Questo fino a pochi giorni fa. Questa settimana ho iniziato a cambiare tattica. Un po’ perché sul Cammino di Santiago con lo zaino in spalla se lei tirasse farei un bel volo, un po’ perché avevo notato che qualcosa era cambiato. Ultimamente se la chiamavo quando era finita la nuotata tornava subito. Niente capricci. Abbiamo cominciato con qualche tratto di bosco alla volta. Un po’ al guinzaglio, un po’ no. E già dopo un paio di giorni abbiamo finito per fare quasi tutto il percorso senza guinzaglio. Il trucco sta nel tenere la pallina da tennis sempre in mano, in modo che Tessa non sappia bene quando gliela potrò lanciare di nuovo. Se si allontana, e la richiamo, lei si ferma. Torna indietro. Difficilmente si allontana più di tanto, quasi a dimostrare che non sbaglio a fidarmi.
Non sarà un grande progresso per l’umanità ma sicuramente siamo un passo più vicine a Santiago.

11 Comments

  1. stefy

    6th Ottobre 2011 at 2:10 pm

    Beh direi che significherà anche qualcos’altro no? Siete cresciute insieme e tu hai ritrovato un po’ della tua sicurezza! Buon allenamento! Magari una volta ci uniamo a voi 😉

  2. Max

    6th Ottobre 2011 at 4:03 pm

    Questi racconti di “allenamento a Santiago e dintorni” mi piacciono!

  3. Slawka G. Scarso

    6th Ottobre 2011 at 4:55 pm

    @Stefy, grazie! se volete raggiungerci per una passeggiata… c’è sempre posto 🙂
    @Max, grazie mille – spero di raccontare al meglio questo percorso.

  4. gastrofanatico

    7th Ottobre 2011 at 7:37 am

    Che dolce questo allentare il guinzaglio fino a scioglierlo completamente…
    e che chicca quella della pallina di tennis in mano. 🙂

  5. Slawka G. Scarso

    7th Ottobre 2011 at 5:50 pm

    @gastrofanatico ogni cosa ha il suo momento… ma soprattutto… corro a registrare il metodo “pallina da tennis” 😀

  6. Rossella

    8th Ottobre 2011 at 3:40 pm

    Anche il mio Labrador tirava al guinzaglio e se era libero scappava anche dal giardino e tornava poi con la coda tra le gambe. Noi non le prendemmo dopo un rapporto finito, ma dopo un brutto-bello insieme periodo per tutta la famiglia.
    Diciamo che i Labrador hanno una bella personalità, i loro occhioni sono commoventi. Poi sono bravissimi nel capire la personalità e adeguare il loro comportamento a quella.

  7. Slawka G. Scarso

    11th Ottobre 2011 at 10:58 am

    Rossella, condivido ogni tua parola sui Labrador 🙂 grazie del commento!

  8. Daniela @Senza_Panna

    15th Ottobre 2011 at 8:31 am

    Un giorno mi parlerai della pnl canina 🙂 bei racconti, grazie

  9. Slawka G. Scarso

    15th Ottobre 2011 at 9:32 am

    Daniela, oh yes! parliamone 🙂 immagino che i collegamenti siano davvero tanti, la PNL deve aver preso molto dall’etologia.

  10. Carolina

    19th Ottobre 2011 at 1:09 pm

    Non ho cani, ma ho due bimbi che sono peggio di Tessa, fidati. Anche loro fanno come gli pare, se voglio correre al parco nessuno li ferma.

    Faccio outing anche io: ho trovato solo un modo, uno solo, che funzioni subito, quando voglio – quando DEVONO – ubbidire subito (macchina in arrivo, pericolo caduta, etc etc): “si no te paras, le doy al primer nene que pase los dvds de Cailou” (se non ti fermi, do al primo bimbo che incontro i dvd di Caillou). Caillou è il suo cartone preferito.

    Si ferma subito. Ebbene sì, la ricatto. Ma poi lei capisce che c’è un pericolo e a volte mi ringrazia pure. Ma quando è presa dal gioco è l’unico modo per far sì che si fermi subito.

    Bimbi e cani… quanto si assomigliano :-))))

  11. Slawka G. Scarso

    19th Ottobre 2011 at 1:19 pm

    Carolina, ahahaha, ognuno a quanto pare ha i suoi trucchi 😉

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