Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

backstage, Il vino in italia

Lo store check, il concerto e il nirvana

un altro po’ di backstage

Sarà stato il giorno palindromo, sarà stata una coincidenza però ieri sera è successa una serie di cose che…

Sono andata con alcuni amici all’Auditorium Parco della Musica per il concerto di John Grant. I miei amici erano già stati ad altri concerti dello stesso artista, quest’estate, ma io stavo lavorando al libro e quindi o ero fuori Roma, o ero chiusa in casa a scrivere. E al tempo stesso a forza di vederli postare le canzoni di John Grant su Facebook mi sono appassionata anch’io, e molto velocemente, ma se come spero ora andrete a dare un’occhiata alla sua pagina su myspace, per dire, capiterà lo stesso anche a voi, ne sono certa.

All’Auditorium c’è anche una libreria, così sono andata a fare il mio primo store check per Il vino in Italia. Ancora non avevo avuto occasione di farlo. E trovare una bella pila di copie, ben esposte nella sezione viaggi ed enogastronomia, mi ha messo una gioia che neanche ve la sto a raccontare. Un buon inizio, ho pensato.
Poi il concerto, nel Teatro Studio dell’Auditorium, e a un certo punto una canzone… è stato un attimo per riconoscerla e improvvisamente ero ad agosto, con OpenOffice aperto perché il file del libro era diventato così grande che Word si bloccava ogni cinque secondi, e una moleskine che mi guidava di nuovo tra Strongoli e l’Etna, ad ascoltare quella canzone in loop, ancora e ancora. Ancora due note ed ero a settembre, in mezzo al bosco, alle sette di mattina, ogni mattina. Perché mentre scrivevo la mia giornata era più o meno questa: sveglia alle sei, alle sette nel bosco con Tessa, un’ora e mezzo di cammino e poi a casa, doccia e a scrivere fino a notte. E nel bosco deserto delle sette, con poche persone da incrociare, sempre le stesse – qualche aspirante maratoneta, una manciata di pensionati, le signore del nordic walk – quante volte ho cantato questa canzone. Era diventato una specie di rituale prima di iniziare a scrivere.

Ecco, sarà stato il giorno palindromo ma ieri qualcosa s’è come allineato: il libro finito (e questa bellissima recensione sul Gambero Rosso giusto un paio di giorni fa, per chi se la fosse persa,) gli amici, e una canzone che aveva fatto da colonna sonora alla prima stesura.
Certi giorni avresti bisogno di un cuore più grande per contenere tutte le emozioni.

Eccola qui, la canzone.

5 Comments

  1. Francesco

    12th Novembre 2011 at 10:30 am

    Grazie. Mi sono emozionato anche io leggendo!

  2. valeria

    12th Novembre 2011 at 12:36 pm

    È la mia canzone preferita di John Grant! (solo un centimetro sopra Marz ; )

  3. Slawka G. Scarso

    12th Novembre 2011 at 4:29 pm

    @Valeria abbiamo gli stessi gusti 🙂

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