Correndo dietro alle foglie
Posso dire che sono distrutta dopo questo weekend pur non avendo fatto le ore piccole? Sarà che sabato pomeriggio ho portato Tessa a fare la sua primissima passeggiata al lago. Non c’era ancora quasi nessuno – saranno state le 16 – ed è stata una fortuna perché Tessa è tutto fuorché timida e così appena vede qualcuno la prima cosa che le viene in mente è di salutare, saltare addosso, leccare. Abbiamo impiegato un’eternità per percorrere un tratto di lago che di solito richiederebbe una decina di minuti, poco più. Ogni angolo nascondeva chissà quale universo da scoprire tra foglie, cespugli, formiche, pezzi di carta abbandonati (“No, Tessa, quello no!!!”). E poi c’è stata la corsa dietro alle foglie. Già, perché le foglie volavano impazzite, trascinate da improvvise ventate e Tessa volava (impazzita) dietro a loro. In quei momenti mi sentivo un po’ come i padroni del mitico Marley quando puntava i Boca-barboncini…
Ieri invece c’è stata la riunione familiare. Tessa dopo un mese di lontananza ha rivisto la sorellina, Emy, che ora vive a casa dei miei cugini. Siamo entrati con Tessa al guinzaglio ed Emy, appena l’ha vista, è scappata via con la coda tra le gambe. Tessa invece scodinzolava all’impazzata. Dopo i primi minuti in cui la situazione sembrava totalmente sbilanciata (Tessa in braccio a me che sbaciucchiava Emy – a sua volta in braccio a mio zio – che invece la ignorava con un contegno impressionante) le abbiamo lasciate libere di giocare. Si sono rincorse per ore, saltandosi addosso, lottando, fingendo di mordersi… La scena più bella quando tutte e due, fianco contro fianco, spalla contro spalla, si sono ritrovate davanti il gatto che, a debita distanza, le guardava. E loro che lo guardavano. Poi annoiate dal gatto si sono rimesse a giocare tra di loro. E hanno giocato così tanto che Tessa quando siamo tornati a casa è crollata.
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