Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Il Cammino di Santiago con Tessa

Can che dorme…

Una delle questioni più delicate facendo il Cammino di Santiago con il cane è quella del dormire. L’ho sempre saputo, poi l’altro giorno ho letto un post che mi ha fatto capire ancor meglio quanto possa essere problematica la questione. Più insidiosa della preparazione fisica.
Per ovvi motivi i cani non possono dormire negli albergue. In questo post spiegavano che il cane resta fuori, quindi dovrò di volta in volta trovare un albergue che abbia un cortile o un qualche posto chiuso dove Tessa possa dormire, costretta a tagliarne fuori alcuni – mentre leggevo cercavo di ricordare tra gli albergue dove ho dormito nelle precedenti volte quali e quanti fossero quelli “equipaggiati” in questo modo. Nel post spiegavano anche che il cane dovrà restare legato e che è meglio che non abbai.
Fortunatamente Tessa non abbaia mai. Solo se siamo dai miei, e lei esce a fare un giro in giardino, solo allora per far capire che vuole rientrare, abbaia. Una sola volta, il suo woof-campanello. Se non arriva nessuno un altro woof. Niente più. E quelle volte che vado con lei a comprare la frutta in paese, per dire, se la lego a un palo mentre faccio la spesa lei aspetta senza innervosirsi. Magari mi cerca ma niente isterismi.
Questo mi fa ben sperare ma ora bisogna capire se se la può cavare a dormire all’aperto, se non si abbatterà ritrovandosi legata e da sola in un cortile, lei che ha sempre dormito in casa e ha due lettini identici, uno dai me, uno dai miei – credo che più viziata di così non si possa.
Più in là, quando sarà finito il freddo faremo delle prove dai miei. Per ora abbiamo iniziato con una coperta. L’abbiamo messa sopra al lettino che ha da loro. Così inizia ad associarla a qualcosa di piacevole. Poi quando dovremo partire ci porteremo solo quella, e sarà la sua nuova cuccia. Uno degli addestratori che abbiamo incontrato mi ha spiegato che col suo Golden Retriever faceva così. Appena il cane vede la coperta pensa “cuccia”, ovunque loro si trovino.
NB Ho tentato di sostituire direttamente il lettino con la coperta ma il risultato è stato quello nella foto sotto, non proprio un successo a giudicare dall’espressione di Tessa. Lo scrivo per far capire che questi preparativi sono per me un insieme di tentativi, finché non arriveremo a Santiago c’è poco che possa programmare. Ma del resto il Cammino è così, ti porta dove vuole lui, ti chiama quando vuole lui.

2 Comments

  1. Max

    22nd Novembre 2011 at 4:13 pm

    Snoopy in fondo dorme all’aperto 😉

  2. Slawka G. Scarso

    22nd Novembre 2011 at 10:51 pm

    Dici che dovrei farle leggere un po’ di Peanuts? 😉

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