Nella morra cinese di Tessa bottiglia batte scarpone
Ultimamente con Tessa stiamo andando in un bosco vicino casa. Pensato come giardino botanico è, come gran parte di queste iniziative da queste parti, totalmente abbandonato a se stesso. C’è giusto un cartello all’entrata che indica dove sarebbero le varie piante. Poi nulla. Ovviamente in teoria non ci si potrebbe andare neppure col cane al guinzaglio ma in tutta onestà è così abbandonato che ad andarci da sola non mi fiderei neppure e non incrociamo mai un’anima.
Così ci facciamo una corsetta fino al bosco e lì Tessa si siede e le tolgo guinzaglio e collare: via in mezzo agli alberi e ai cespugli, alzando nuvole di foglie secche. E tra la robaccia che è arrivata anche lì, Tessa trova puntualmente i suoi giochi preferiti, tra cui un vecchio scarpone CAT con la suola staccata a metà. Quando trova quello non c’è niente da fare. Anche se magari c’è con noi anche la sua compagna di giochi. Addenta lo scarpone e corre via con quello. Scappa da tutte le parti. Non c’è verso di riprenderla. A meno che… a meno che non trovo da qualche parte una bottiglietta d’acqua. E allora il clic-clac della plastica vince su tutto. Nella morra cinese di Tessa bottiglia batte scarpone. E se dobbiamo andare via tempo pochissimo ed è davanti a me, con gli occhi fissi sull’oggetto dei suoi desideri, occhi che un po’ implorano e un po’ sorridono. E allora di nuovo col “seduta”, piega la testa per infilare meglio il guinzaglio e si corre a casa.
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