Con o senza rima, microracconti, Racconti pubblicati
54.7754° N, 31.7890° E, April of 1940
Era tanto che volevo scrivere una storia su questo tempo, anni. Non voglio rivelare l’argometno esatto, per non rovinare la lettura perché ho preferito lasciare un po’ di enigma già dal titolo. Sono molto orgogliosa che questo pezzo sia stato pubblicato proprio da FlashBack Fiction, una rivista che ammiro molto. Potete trovare l’incipit qui sotto, e un link alla storia completa. Inoltre, se avete tempo, vi invito a leggere l’intervista in cui spiego come mi è venuta l’idea, e come è nato il titolo.
“Tucked in the pockets of their wool coats, medals pinned to their breasts and officer stripes to their shoulders, the prisoners clutch us, grasp us, feeling our comforting shape in the palm of their hands and through their fingers, the way they would do with the folds of their prayer books, and the photos of their wives, their children, their parents, their lovers.
Tucked in their pockets, they feel our curves and our dents, as the train gains speed, ta-taaa, ta-taaa, ta-ta-ta-ta-taaa, leaving Kozelsk behind…”
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