La nascita del “Bolero” di Ravel
Quale sia la fonte da cui attinge il genio non è dato sapere. Eppure al tempo stesso affascina il modo in cui certe idee, e certe opere, nascano da contesti strani, o dalle ceneri di progetti destinati al contrario al totale anonimato. Il Bolero di Ravel nacque ad esempio dopo che la ballerina Ida Rubinstein aveva commissionato al compositore un balletto che avrebbe dovuto orchestrare da un’opera di Albéniz. Una disputa sui diritti d’autore spinse invece Ravel, in quel periodo in vacanza presso i natii Paesi Baschi, a scrivere un balletto completamente nuovo, rispondente ai canoni del bolero, la danza spagnola che si diffuse nella seconda metà del Settecento.
Un pezzo nato come balletto, dunque, ma che poi ha goduto di una fama immensa come opera concertistica in virtù, magari, proprio di quel suo pregio coreografico, di un pezzo nel quale pian piano tutti gli strumenti vengono coinvolti prima singolarmente e poi come gruppi strumentali combinati tra loro fino a coinvolgere l’orchestra intera.
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