Lo ammetto, ieri mattina ho pensato più volte che non ce l’avrei fatta ad arrivare in tempo. Anzi diciamo che ho preso il treno per un puro miracolo. Lascio questo mio status su facebook a raccontare l’epos del viaggio di andata.
Le corse alla stazione, quelle col treno che sarebbe già partito, ma tu lo vedi ancora sul tabellone e allora provi. Quelle che vorresti che nessuno di tua conoscenza ti vedesse mentre giri come una disperata. Testa bassa, una mano a impugnare il trolley, l’altro braccio che avvolge una scatola coi libri, attenzione-attenzione, miscusi-miscusi, testa bassa, una faccia tra il paonazzo e il bianco cadaverico – lo sai perché ti conosci. Corri, e intanto speri di arrivare in tempo a Savignano sul Panaro, che hai un libro da presentare, un libro grazie al quale hai conosciuto questo posticino a metà tra l’epica medievale e un frammento di carosello. E arrivi al binario, crolli, un signore ti vede, urla al capotreno Aspetti!, tu non hai neppure la forza di ringraziare, prosegui, il primo vagone, fatemi salire e poi mi sposto. Il capotreno ti aiuta, addirittura. Ma almeno è sicura che sia questo il treno? Sìsì, carrozza sei. Riprenda fiato, allora, faccia con calma. E il treno subito parte, intanto squilla il telefono, un amico che non vedi da 10 anni e non senti da 4. Squilla mentre riprendi fiato, Poi richiamo… pensi. Strano però, pensi. E poi un sms, Eri tu quella che correva in stazione?
Ma insomma dopo tutte queste corse a
Savignano sul Panaro ci sono arrivata e il tempo per qualche ora si è fermato. Prima della presentazione che causa minacce di maltempo è stata spostata nella
Sala Consiliare del Comune di Savignano sul Panaro, siamo andati con
Alberto Fiorini e
Laura Franchini a vedere la
Torre dei Nanni. Me la ricordo un anno fa, col sole di giugno e un vento da sconvolgerti i capelli. La torre è ancora da restaurare, ogni cosa ha il suo tempo, ma la cantina che mi aveva descritto Alberto quella ora c’è, ed è proprio come me l’immaginavo. Un lavoro splendido, ancora da ultimare ma sarà pronto per la prossima vendemmia. Una bella costruzione perfettamente integrata nella collina, coperta per tre quarti da terra, e lì sopra ci verrà pure un vigneto. Il resto è fatto di attenzione ai materiali e lavoro su più livelli per sfruttare la gravità ed evitare l’uso di pompe. Un grande investimento ma è proprio in tempi come questi che bisogna dimostrare coraggio, così come stanno facendo Alberto e sua sorella Cristina. Bravi bravi.
Dopo la visita in cantina ci siamo spostati in comune per la presentazione, credo che sia stata una delle presentazioni più riuscite. Merito di Laura Franchini che ha fatto da moderatrice, ed è stata bravissima – abbiamo parlato per oltre un’ora e il pubblico era sempre attentissimo, anzi, hanno fatto anche parecchie domande, attente, precise; merito del Comune di Savignano, che ringrazio dell’invito e dell’ospitalità, e che ha promosso l’evento all’interno della rassegna Vino e Dintorni; merito di Cristina e Alberto che hanno fatto un lavoro enorme di passaparola e ci hanno fatto chiudere in bellezza brindando con i loro vini. E un grazie va anche a Emilia, Simone e Stefano: vedere tra il pubblico qualche amico ti fa sentire sempre a casa.
E quando oggi mi hanno descritto le espressioni del pubblico mentre io, concentratissima, leggevo un brano dal racconto dedicato ai fratelli Fiorini, beh, mi sono emozionata io, non lo nego. Scrivere è una cosa strana, che nel migliore dei casi, come questo, ti comporta a conoscere tante persone prima, tante storie da raccontare, e poi a chiuderti in casa per mesi, completamente isolata dal mondo, ma quando poi durante una presentazione vedi che anche gli altri si appassionano a quello che hai fatto, e magari qualcuno ti dice che quel personaggio che è nel libro è esattamente come l’hai descritto, capisci che qualcosa rimarrà.
Il tempo insomma si è fermato, dilatato, durante la mia permanenza a Savignano sul Panaro. Di momenti belli ne potrei raccontare per giorni, qualcosa finirà in scritti futuri, spero. E ora che sono sul treno, ho ripreso a correre. La settimana appena iniziata è una di quelle che se riesco a rispettare le scadenze da qui a sabato ho svoltato. Ma so che dopo una giornata come quella di ieri sarà più facile. Grazie, grazie a tutti.
Tra i progetti futuri della famiglia Fiorini c’è anche la conversione dei fienili in camere dove accogliere gli ospiti. Nel frattempo, se passate a Savignano e vi volete fermare a dormire nel borgo (e ve lo consiglio, un sonno tranquillo può fare la differenza), ecco un indirizzo consigliato:
B&B Casa della Nonna
Via Crespellani, 17 – Borgo Castello – 41056 Savignano sul Panaro (Mo) Tel. 340/07.40.155
E’ gestito dalla signora Armentina e dal marito Raffaele, gentilissimi e accoglienti – a colazione stamattina c’era lo strudel perché il signor Raffaele è un alpino ed erano appena rientrato dal raduno annuale, quest’anno tenutosi a Bolzano. Dormi lì e ti sembra davvero che il tempo si sia fermato, non un rumore se non qualche uccellino, e se passa una macchina è perché ti sono venuti a prendere. E’ arrivata l’ora di ripartire.
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