Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Zaino in spalla

Tra vigneti e personaggi eccezionali

La fortuna piu’ grande che ti possa capitare in viaggio e’ quella di conoscere persone fantastiche, da cui imparare qualcosa. Ora, visto che ognuno ti puo’ dare qualcosa, la fortuna piu’ grande e’ quella di avere le orecchie bene aperte, di essere pronti ad ascoltare. Tutto questo lo sapevo gia’ da tempo, solo che oggi ne ho avuto l’ulteriore conferma chiacchierando soprattutto stasera a cena con Helen e Tore, canadese di origine armena lei, norvegese con una grave disabilita’ per aver perso il 95% della vista lui. E con tutto cio’ ha viaggiato in lungo e in largo, visitando 110 paesi finora, incontrando il Papa due volte, attraversando l’ex Unione Sovietica anni prima che finisse il comunismo con una maglietta con scritto dietro Bike for Peace. Personaggio eccentrico, di sicuro, all’inizio un po’ troppo per i miei gusti, e invece chiacchierandoci di piu’ ti si apre un mondo. Quando mi ha raccontato dell’incontro con Giovanni Paolo II, il secondo che ha avuto, con un suo amico sordo e cieco col quale viaggia, e il papa che l’aveva accarezzato sulla fronte, sul viso, e allora lui non si voleva piu’ lavare per due mesi… ecco, un racconto come questo vale un viaggio attorno al mondo.

Ma venendo al viaggio e dando il giusto tributo alla Moravia, ecco qualche dettaglio in piu’. Arrivo stamattina a Brno, bella citta’ che forse vive ancora molto l’ossessione di dimostrare che non e’ solo industriale – e infatti non lo e’, c’e’ anche tanta cultura incluse le prigioni dello Spilberg, peccato che non sia stato possibile visitare i sotterranei. Poi gita a Velke Bilovice, pranzando in una cantina vitivinicola. E dopo pranzo giro col pullmino attorno a Velke Bilovice, terra fantastica, paesaggi incantevoli di vigneti e vigneti punteggiati di paesini minuscoli con piccole casette, minuscole pure quelle,  utilizzate come cantine. Coloratissime alcune: rosa, azzurro. E dicono che in questi villaggi una striscia azzurra sulla parete di una casa, invece, voglia indicare la nascita di un maschio; quella rosa di una femmina.

Prima della  cena al Myhotel di Lednice (dove la cosa piu’ memorabile e’ stato il dolce, squisito, una specie di bomba servita con una salsa di mirtilli rossi tutta attorno e sopra, e anche un po’ di panna) passeggiata lungo l’immenso parco nazionale. Fantastico: dai giardini del palazzo che non si sa se restera’ statale o se tornera’ in mano ai proprietari di chissa’ quanto tempo fa, i Lichtenstein, in mezzo a querce e platani immensi, costeggiando laghetti e canali, sfuggendo se possibile alle orde di zanzare. Ci voleva.

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