Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Zaino in spalla

Le lezioni sul Cammino

Via lactea en la carretera // Milky way on roadIeri guardavo il cielo notturno sopra i Castelli mentre ero fuori con Tessa prima di andare a dormire. E mi è venuto in mente il Cammino, tanto per cambiare. E quella storia delle stelle della Via Lattea che secondo la tradizione sarebbero il riflesso notturno delle orme dei pellegrini che da secoli percorrono la strada verso Santiago de Compostela. Ho pensato a certi incontri fugaci fatti durante questo weekend, scambi di messaggi di ieri, cose apparentemente da niente, con persone che, in un caso, addirittura, non ho ancora incontrato di persona, ma che inconsapevolmente sono state degli angeli custodi per me, in quel momento. Sono bastate poche parole.

Così mi sono ritrovata a pensare alla Provvidenza, a quella Provvidenza scoperta sul Cammino e ritrovata sempre nel momento giusto, quando meno te l’aspetti, quando più la desideri. Mi è venuta in mente la prima volta in cui l’ho sentita così forte, arrivando a Trinidad de Arre, con Pamplona a soli 5 km di distanza ma che sembrava lontana come Santiago. Perché c’era un sole senza ombra, perché l’asfalto duro iniziava ad avere la meglio su di me, e ancora non lo sapevo fin dove sarebbe arrivata quell’infiammazione ai piedi e ai talloni. Ricordo che sono entrata nella chiesa di Trinidad de Arre ed era domenica: tutto il paese stava uscendo dalle porte laterali e io cercavo di entrare a cercare un po’ di fresco, di ombra. E appena dentro ho cominciato a piangere. Ho pianto con lo zaino ancora in spalla, in ginocchio, e quei 5 km da percorrere più lunghi che mai. È arrivata una suora, mi ha abbracciato, ha detto che sarebbe andato tutto bene. E chi mi conosce lo sa che tranne la mia maestra delle elementari non amo molto le suore ma le ho creduto.

Mi mancava P.  il mio amico pellegrino che avevo incontrato “per caso” alla stazione di Bayonne, P. con cui avevo parlato delle Città Invisibili di Calvino, architetto come il protagonista del mio primo romanzo, P. che aveva vissuto a Roma, a due passi da me, e a Maastricht, ma in un anno diverso dal mio. P. che aveva un nonno, o un bisnonno, ora non ricordo, che aveva dovuto lasciare la sua città per motivi politici, proprio come il mio. Quarantotto ore insieme su e giù per i Pirenei. Quella messa indimenticabile a Roncisvalle, la gente che ci prendeva per amici di vecchia data e invece fino a poche ore prima non sapevamo neppure dell’esistenza dell’altro. E poi ci siamo separati, il giorno prima che arrivassi a Trinidad de Arre. Perché sul Cammino ognuno deve andare al suo passo, non c’è niente da fare.

Da quel giorno a oggi mi sono chiesta più di una volta come sarebbe andata se avessi proseguito con lui il Cammino. Se avessi cercato di allungare un po’ il passo. Magari oggi ci sentiremmo tutti i giorni via email anziché una volta ogni tanto. Ma il fatto è che non dovevo. E oggi forse ho capito finalmente perché. Perché se avessi continuato con lui, quel giorno, arrivata a Trinidad de Arre non sarei entrata in quella chiesa, non mi sarebbe venuta incontro quella suora, e uscendo di nuovo sul cortile non avrei incontrato altri due pellegrini incrociati per caso qualche ora prima e con cui ho finito per fare gli ultimi 5 km fino a Pamplona. E non avrei imparato la lezione più bella, e cioè che la Provvidenza esiste, ed è quella che ti fa sempre incontrare qualcuno con cui percorrere quegli ultimi 5 km, qualcuno che con cui arrivare alla prossima piccola meta intermedia.

5 Comments

  1. Daniela (SenzaPanna)

    8th Febbraio 2011 at 10:53 am

    Bellissima metafora della vita, dove spesso a guardare bene anche nei momenti peggiori c’è un aspetto positivo da cui imparare o da ricordare

    Grazie Slawka

  2. Tweets that mention Nano Pausa, Micro Lettura » Blog Archive » Le lezioni sul Cammino -- Topsy.com

    8th Febbraio 2011 at 11:21 am

    […] This post was mentioned on Twitter by Daniela @senzapanna, Slawka G. Scarso. Slawka G. Scarso said: non mangio solo pane e vetriolo http://bit.ly/h2MalS le lezioni sul Cammino […]

  3. Sveva

    8th Febbraio 2011 at 2:57 pm

    Ogni giorno è il cammino, ogni giorno la Provvidenza ci accompagna lungo di esso. Non so dove porti, e non so se la meta è davvero quello vogliamo noi, o crediamo di volere. Hai ragione, ognuno ha il suo passo. Quello che scrivi mi fa riflettere, mi piace. Penso che anche tu sei un angelo custode, e che tutti possiamo esserlo in un modo inaspettato. Certo non siamo venuti al mondo per starcene da soli in un angolo… Questo e altro mi viene in mente leggendo il tuo post e te ne sono grata…

  4. Sara

    15th Ottobre 2011 at 8:29 am

    Oggi anche io dopo aver letto questo post sono a conoscenza che non ti piacciono le suore…ma tranquilla non lo dico alla maestra. mentre leggo quello che scrivi ti immagino così realmente che è come se stessi guardando un film..quando ti sei inginocchiata e hai pianto ho sentito la stanchezza del cammino che usciva via dalle tue lacrime, uno sfogo di lacrime è comunque un’ emozione, che bella la vita. Grazie Slawka

  5. Slawka G. Scarso

    15th Ottobre 2011 at 9:31 am

    Grazie mille Sara, ti mando un grande abbraccio.

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