Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Scampoli di vita

Come prepararsi alla fiera Più Libri, Più Liberi

Più libri, più liberiLa settimana prossima, nei giorni del ponte dell’Immacolata, si terrà a Roma la fiera della piccola editoria, Più Libri, Più Liberi. Dei vantaggi che comporta partecipare a queste fiere ne ho parlato già altrove, ma per altri settori – primo su tutti quello del vino.

Io sarò presente alla fiera in prima battuta con il Circolo letterario Bel-Ami. Tra lettori appassionati e aspiranti scrittori avremo un’ottima base per promuovere le tante attività del circolo. In questi giorni stiamo organizzando le nostre presenze per coprire tutto l’evento e stiamo ultimando le bozze per il materiale promozionale – brochure e segnalibri – che distribuiremo in fiera.
Ma come si dovrebbe preparare invece un aspirante scrittore che si presenta in fiera? C’è un concetto fondamentale che bisogna ricordare: l’editore che ha preso uno stand, ha investito nella fiera perché vuole vendere – tutta la sua concentrazione sarà quindi focalizzata verso la vendita diretta ai visitatori e quella fatta ai distributori. Il vantaggio delle fiere è infatti quello di raccogliere nello stesso luogo tutti gli attori principali del mercato.

Cosa può fare quindi un aspirante scrittore che vuole farsi pubblicare? Di certo non presentarsi con una copia del manoscritto. Nei cinque minuti scarsi che l’editore o suo rappresentante gli dedicherà, quest’ultimo potrebbe perdere una vendita, e questo equivale a mettere in cattiva luce il lavoro, che magari è ottimo, dell’aspirante scrittore.

Piuttosto, la fiera può essere un’ottima occasione per studiarsi per bene i titoli che vengono proposti dalla casa editrice, e capire quale potrebbe essere effettivamente interessata al lavoro che si vuole proporre. In questo modo, quando si manderà il manoscritto, si potrà presentare il proprio lavoro in un modo personalizzato per la casa editrice interessata. Un po’ come quando si studia bene l’azienda e la sua mission prima di mandare un curriculum vitae e una lettera di presentazione. Poi, perché no, se c’è l’occasione si può pure scambiare due chiacchiere e creare in modo discreto un piccolo contatto.

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