Scampoli di vita, Zaino in spalla
Sono nascosta ma ci sono
Non che io creda che in questi giorni a cavallo di Ferragosto ci siano miliardi di persone a passare da queste parti, ma visto che è un po’ che non scrivo più, né qui, né di là, ho pensato che due righe le potevo pure concedere.
Ci sono, ci sono, ma il lavoro da fare – anche per potermi coprire una settimana in più di vacanza dopo la disfatta di Sharm el Sheikh – e la scrittura di cose extra internet mi hanno tenuto lontana dai miei blog. Intanto però sto scrivendo, vado avanti col romanzo, con una raccolta di poesie, e ho persino inviato un paio di racconti e una manciata di poesie a vari premi letterari.
Per il resto sono giorni che sento che il Cammino di Santiago è rientrato nella mia vita, giorni in cui ho la sensazione di essere ancora lì, con lo zaino in spalla, il bastone a dare il ritmo ai miei passi, e un paio di calzini ancora umidi che penzolano dal mio zaino, infilzati in una spilla da balia, in attesa di asciugarsi al sole.
Poche settimane fa ho consegnato la mia concha (la conchiglia tipica del pellegrino) a mio cugino. L’avevo trovata l’anno scorso, sulla spiaggia di Langosteira, a Fisterra. Niente di turistico insomma, una concha vera. Mi ero ripromessa di darla alla prima persona di mia conoscenza che sarebbe partita per il Cammino, una sorta di passaggio del testimone. Così ho fatto, convinta di chiudere un percorso, e invece da allora mi sembra di essere di nuovo in Cammino…
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