Si ritorna
E così è iniziata la mia odissea domenica verso le 5 del pomeriggio quando ci hanno caricati su un pullman e scaricati al porto davanti all’aliscafo. Il mare era più clemente, ma neppure troppo, e sul finire del viaggio, a due bracciate da Ibiza o quasi, stavo per cedere anch’io, suggestionata dai salti dell’aliscafo stile montagne russe (con onde e spruzzi a corredare il tutto), e dai viaggiatori che ahiloro non avevano retto la traversata…
All’aeroporto di Ibiza siamo stati travolti, noi, abituati ormai a vedere nudisti & co, da una folla di fomentati con stivali, sombreri, cappelli da cowboy che da giorni spendevano somme assurde in biglietti d’ingresso alle varie discoteche (e non solo in quelli) e ancora avevano la forza di commentare su questo e quel deejay ascoltando musica con l’mp3 e condividendola con gli altri viaggiatori, volenti e nolenti, grazie alle casse portatili con la funzione MegaBass…
Le hostess della AirEurope/Volareweb avevano dei bronci da paresi facciale, se ti azzardavi a chiedere una cosa ti fulminavano con lo sguardo e poi ti gonfiavano di botte. Alla faccia del customer care… Intanto, stanchi e sfatti ci apprestavamo ad atterrare a Malpensa dove, miracolo, ho ritrovato il mio zaino che poi ho usato da cuscino nella notte passata al T1. Alle 5,30, Malpensa Shuttle per la stazione centrale e poi Eurostar verso Roma. Il treno è partito, e io sono crollata di nuovo sul mio zaino, che ormai aveva la forma della mia faccia…
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