Pereje
A Pereje. Questo posto e’ davvero in mezzo al nulla. Ad attraversare il borgo ci vorranno si’ e no tre minuti contati. Eppure mi ha fatto troppo ridere un ragazzino locale seduto davanti casa col suo notebook che alzava lo sguardo solo per vedere i pellegrini che passano… Per giunta continua a piovere quindi e’ ancora piu’ noioso.
Giornata particolare questa, con un paio di aneddoti di cui ne anticipo uno. Uscita dal paese di Cacabelos, sono passata per un altro paesino minuscolo, Pieros. Qui c’era un’antichissima chiesa del 1086. Per visitarla occorreva deviare per un buon pezzo, e siccome erano le 730 e apriva alle 10 ho preferito evitare. Poi pero’ da un altro punto le indicazioni dicevano che mancavano solo 200 metri, e c’ho ripensato, camminando lungo una stradina con villette e palazzine su entrambi i lati. Ad un certo punto due cani mi sono corsi incontro abbaiando a piu’ non posso. Col bastone telescopico e gridando “via via” sono riuscita a fermarli. E me ne sono tornata indietro riuscendo a vedere da li’ solo il tetto della chiesa. Mentre risalivo verso il Camino, una signora di una casa vicina si e’ affacciata alla finestra e mi ha chiesto se avevo avuto paura dei cani. Mi ha detto che erano tranquilli (credo, parlava in spagnolo ovviamente!) e ho risposto che avevo troppo paura… cosi’ lei si e’ offerta di accompagnarmi! Ma quanto era carina! Ovviamente non ho voluto disturbarla, non erano ancora le otto e cmq la chiesa era ancora chiusa, le ho detto, e cosi’ ci siamo salutate e tutto sommato devo dire che anche se la chiesa non l’ho vista, provarci, per questo incontro, ha avuto molto piu’ valore.
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