Oddio… ma dove sono?
A forza di accorpare tappe rispetto a quanto preventivato quando ero a Roma non mi ricordo piu’ dove sono! Mi tocca guardare la credencial per capire dal timbro (sello) in quale citta’ mi trovo.
Oggi tappa lunghissima, la piu’ lunga da quando ho cominciato: 26 chilometri, e li sento tutti, soprattutto nel piede destro. Rispetto a quanto hanno camminato gli altri faccio ridere lo so, ma come dicono tutti, ognuno ha il suo Camino.
Oggi insomma ho corso dietro a Marco (conosciuto un paio di giorni fa a Sarria quando il destino ha voluto che dormisse sul letto sopra al mio – unico altro italiano nell’albergue municipal) e Lucia, che Marco – che ha cominciato il Camino da San Jean conosce praticamente dall’inizio del viaggio. Tutto un altro allenamento rispetto a me.
Purtroppo per un buon tratto il Camino e’ corso accanto alla strada statale, la carretera – meno bello del sentiero “vero”. Poi sono arrivati tratti in mezzo a boschi di conifere, e addirittura eucalipto. Tutto sommato un bel cammino quello di oggi, ma alla fine ero distrutta.
Mi sono pero’ resa conto di quanta forza ti puo’ dare camminare con altre persone, anche se sono in generale un fan della camminata in solitaria. A tirarmi su, a spronarmi ad andare avanti, c’erano sempre Marco e Lucia, con l’entusiasmo di chi il Cammino se l’e’ fatto davvero tutto, e con qualche piccola “bribe”, un fiore raccolto a sorpresa, un cornetto algida arrivato anche questo a sorpesa dopo che avevo chiesto – gli occhi della disperazione a parlare piu’ delle parole – una pausa di 5 minuti…
Domani credo che riprendero’ da sola pero’. Marco ha gia’ proseguito e Lucia va oltre Melide, a 15 km da qui, dove intendo fermarmi io. Col Camino e’ cosi’: ti incontri, passi un po’ di tempo insieme, ti lasci, ti ritrovi…
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