Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

microracconti

E poi ti chiedono perché tu di sera lavi l’auto

micro racconto horror

Cammini lungo i vicoli di Roma. Pensi al pomeriggio di chiacchiere e cappuccini, di scorci di questa città che dopo trent’anni ancora continui a scoprire. Spedita vai verso il Lungotevere, e man mano che ti avvicini il rumore degli storni, rientrati per la sera ai nidi, sugli alberi lungo il fiume, si fa sempre più distinto, fino a cancellare ogni tuo pensiero tranne uno.

C’era silenzio mentre parcheggiavi, qualche ora prima.
Solo odore di guano.
Ma tu non l’hai voluto notare.

7 Comments

  1. Francesco

    1st Novembre 2011 at 7:32 pm

    A me è piaciuto un sacco! Autobiografico?

  2. gastrofanatico

    2nd Novembre 2011 at 2:21 pm

    Bello questo post. Soprattutto perché ho imparato un nuovo vocabolo: guano 😛

  3. Slawka G. Scarso

    2nd Novembre 2011 at 2:24 pm

    Com’è che dicono? non si smette mai d’imparare 🙂 PS grazie!

  4. Rossella

    2nd Novembre 2011 at 3:02 pm

    Il lungotevere ad una certa ora è un campo di battaglia 🙂
    Io ho imparato la parola storni a Roma.

  5. vale

    4th Novembre 2011 at 10:27 am

    Sono deleteri! però bisogna dire che le “coreografie” che disegnano in cielo sono belle… un giorno magari ti ispireranno una poesia!! 🙂

    http://www.romatoday.it/municipio/1-centro/trastevere/storni-emergenza-guano.html?utm_source=twitterfeed&utm_medium=twitter

  6. Slawka G. Scarso

    4th Novembre 2011 at 7:41 pm

    @Rossella… davvero non si smette mai di imparare.
    @vale il volo degli storni è bellissimo… soprattutto se se ne stanno ben lontani. Mica per niente, così puoi vedere meglio 😉

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