Scampoli di vita, Zaino in spalla
Viaggiare, almeno secondo me
Scrivo di getto queste righe perché vado di fretta ma al tempo stesso voglio lasciare qualche appunto su come mi sento in questo istante. Ho appena letto un articolo scritto da una persona fantastica che ho avuto il piacere di conoscere poco tempo fa. Un articolo che mi ha colpito così tanto che ora sono senza parole e al tempo stesso sono felice, e commossa, e ancora felice. E mi sento privilegiata per aver avuto l’occasione di conoscere una persona così, e al tempo stesso mi rammarico che ci sia stato troppo poco tempo, certe cose le avrei volute capire prima. E’ un po’ l’eterno ripetersi del Cammino di Santiago: conosci qualcuno, ci passi due giorni insieme che resteranno tatuati sul tuo cuore, e poi via, ognuno per la sua strada, ognuno al suo passo.
Ricordo ancora chi mi disse, la prima volta sul Cammino, che l’importante non è quanti chilometri si fa al giorno, è il tempo che dedichiamo agli altri. E’ quanto siamo disposti ad ascoltare. Ecco, d’ora in poi i miei viaggi li voglio vedere proprio così. Non mi interessa quasi dove andrò – monumenti, palazzi, colline o spiagge saranno solo lo sfondo. Quello che più mi incuriosisce sono le persone che incontrerò, le storie che avranno da raccontare. E se saranno speciali anche solo la metà di chi ho conosciuto finora, in questi ultimi anni, allora potrò continuare a ritenermi una delle persone più felici su questa terra, proprio come in questo momento.
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