Piccoli aneddoti dalla biblioteca
Ieri sono tornata alla biblioteca di Marino perché il servizio nel mio paese è stato sospeso – credo perché nessuno lo utilizzava ma del resto ditemi quante persone possono andare a ritirare un libro (perché i libri qui non ci sono mai stati, bisognava prenderli in prestito da un’altra biblioteca) di venerdì mattina o di martedì pomeriggio. Vabbè, arrivo a Marino, parcheggio, metto i soldi nel parchimetro e poi entro in biblioteca. Faccio per andare a prendere un paio di libri al piano di sopra prima di restituire quelli che devo riportare e mi trovo una porta chiusa davanti. Dall’ufficio due signore mi guardano e mi fanno:
– E lei dove sta andando?
– Ehm, volevo prendere dei libri… – ma dico io, di solito in biblioteca cosa si fa?
– La biblioteca è chiusa. Stiamo facendo i lavori.
– Ah… Ma sul sito non c’era scritto nulla.
Quelle si guardano, secondo me per un attimo si chiedono addirittura se davvero c’è un sito internet, e poi fanno:
– Si vede che non gliel’abbiamo detto.
Così anziché prendere i libri che mi servivano mi limito a consegnare quello della Parrella che avevo preso in prestito.
Ecco, se non fosse che c’era stato un episodio ancora peggiore ad agosto avrei trovato questo di ieri assurdo. E invece ad agosto…
Entro nell’ufficio per far registrare i libri che voglio prendere in prestito. E in più devo rifare la tessera. Trovo una signora al telefono che sta parlando del figlio. Siccome dubito che il figlio, che dai discorsi sembra andare ancora a scuola, lavori per la biblioteca, escludo che sia una telefonata di lavoro. La signora mi guarda, continua a parlare del figlio. Poi si vede che si accorge che io sono lì impalata e non ho intenzione di muovermi perché mi guarda di nuovo e fa, appena appena scocciata:
– E lei che vuole?
– Dovrei prendere in prestito questi libri. E rifare la tessera.
La signora a questo punto sbuffa. No, dico, SBUFFA! Senza attaccare il telefono, mi passa un paio di moduli da riempire per rifare la tessera. Compilo tutto, le ripasso i moduli. Lei, senza aver mai attaccato, inserisce i dati al computer e intanto continua a chiacchierare con la persona dall’altro capo del telefono. Poi siccome dopo cinque minuti ovviamente non è riuscita a inserire come si deve due dati, si decide ad attaccare.
Carlotta
17th Settembre 2009 at 9:33 amTi dico solo che sono andata in biblioteca. Ho chiesto “Orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen compilando il modulo. Solo che la penna non funzionava e non si leggeva l’autrice. La bibliotecaria cerca e non lo trova e poi mi dice che sotto Jane Eyre il libro non c’era. Le ho fatto notare che era di Jane Austen e lei mi ha risposto: “potevi anche scrivere meglio”.
Poteva anche andare a zappare gli orti…
Gianluca
17th Settembre 2009 at 3:37 pmForse l’hai beccata proprio nel momento in cui telefonava, dopo una giornata che è stata ferma ad aspettare qualcuno che arrivasse per fare delle richieste.
Io penso che la pazienza è la virtù dei forti e che certe persone pensano di poter fare certe volte i proprio comodi.
Però non è giusto non dirgli niente e non segnalare che sta offrendo un servizio come dovrebbe essere dovuto.
Hai avuto un’espressione contratta come se stessi soffrendo per la situazione?
Perché non ti sei messa a fischiettare?
🙂
Slawka G. Scarso
17th Settembre 2009 at 3:52 pmCarlotta – ringrazia che non ti abbia detto: che libro? ah, sì, quello con Keira Knightley 😛
Gianluca – il fatto è che uno dei miei più grandi difetti è che mi si legge tutto in faccia, quindi non serviva che mi mettessi a fischiettare, le è bastato guardarmi. 😉 Poi, vabbè, da lì a dire che ha capito è un’altra cosa, ovviamente…
Cristiana
24th Giugno 2010 at 11:22 amCiao 🙂
da aspirante bibliotecaria che ha difficoltà a trovare lavoro non posso che inorridire di fronte a questa situazione, che purtroppo rappresenta la normalità.
Slawka G. Scarso
24th Giugno 2010 at 11:26 amCiao Cristiana!
Fortunatamente mi sono spostata alla biblioteca di Grottaferrata dove le bibliotecarie sono sempre cortesi, disponibili e ordinate. Quindi un po’ di speranza c’è, e spero anche per il tuo lavoro. 🙂
in bocca al lupo!