Gli esordienti si auto-promuovono (male)
L’altro giorno ero con un po’ di amici aNobiiani in una libreria a Trastevere di quelle che hanno pure i tavolini e si può prendere un tè. Tra una chiacchiera sulla Certosa di Parma e l’altra, si è parlato pure di esordienti. E di come promuoversi. E parlando tra persone che si trovano dalla parte di chi dovrebbe acquistare il libro, e quindi scommettere sull’esordiente – e per ora mi metto anch’io nel gruppo visto che ho pubblicato solo in antologie – è venuto fuori un discorso interessante.
Perchè c’è gente che ti chiede di leggere il suo libro, e magari ti fa pure capire che vorrebbe che tu ne parlassi nel tuo blog, ma poi si aspetta che tu la copia l’acquisti da solo. A me è addirittura capitato che qualcuno mi chiedesse di acquistare il suo romanzo per poi parlarne sul Pendolo, che ha un numero di visite molto maggiore di queste mie pagine (ma lì non parliamo di esordienti e me la sono cavata così).
Perché dunque non tenersi una copia o due da dare in prestito a chi vorremmo parlasse bene del nostro libro? Oppure perché non far girare una copia in pdf. Dopo tutto, molto spesso si hanno già rapporti con queste persone, allora ci si potrà pure fidare, no? Queste alcune delle cose che si sono dette in quella occasione.
A queste ne aggiungerei pure un’altra. Perchè non anticipare qualcosa inviando le prime pagine del libro a chi lo richiede, e aiutare chi, altrimenti, dovrebbe acquistare a scatola chiusa? I blog servono anche a questo si veda la segnalazione nell’altro post fatta da Writer. Per offrire un campione, un tester tipo quelli della profumeria, di come l’autore scrive. Mio fratello invia a chi lo richiede i primi due capitoli del suo libro (in questo caso però si tratta di un manuale sulla comunicazione efficace), con buoni risultati in termini di vendite per essere anche lui un esordiente. Questa strategia non sarebbe ancora più adatta a chi scrive narrativa?
Inviare le prime pagine del libro a chi lo richiede, permette allo scrittore esordiente di tranquillizzare il lettore che vale davvero, anche se è esordiente. Se, come è poi giusto che sia, le prime pagine del libro saranno accattivanti, il lettore non ci penserà due volte ad acquistare il libro, perchè vorrà vedere come andrà a finire la storia!
Writer
2nd Aprile 2008 at 12:45 amTrovo condivisibili queste tue notazioni, Nanopausa. Nel mio caso, ho già spedito 4 copie del mio libro ad altrettanti blog letterari per una recensione e continuerò a farlo perché ritengo che la blogosfera sia una strumento efficace di comunicazione e scambio. Però distinguirei i piani; ci sono i lettori che te lo richiedono (e devo dire che ho ricevuto molteplici richieste nelle prime due settimane), ci sono i recensori potenziali e poi c’è il lavoro di informazione più generale che utilizza brevi messaggi per far conoscere l’opera. ciao. Writer.
lukval
2nd Aprile 2008 at 3:57 pmIl mercato delle lettere é un luogo angusto. E’ una giungla vera e propria, nella quale bisogna sgomitare per farsi riconoscere.E’ come un paese sconosciuto per un emigrante…quindi nulla di incoraggiante.Che per una passione (sempre che non si abbia l’intenzione di camparci) non é poco.Da tempo si parla della rete come di un cavallo di troia per sfaldarne le difese.Ma spesso si finisce per esaltarne le opportuntà senza testarne l’efficacia.Succo del discorso: non basta un blog, qualche post qua e la per diventare qualcuno. O lo si é già qualcuno (qualitativamente) o per un esordiente la promozione é una sfida persa in partenza. Ricordate Sisifo? Beh, qualcosa del genere…non bisogna amareggiarsi oltretutto qualcuno ce l’ha fatta…
Slawka G. Scarso
5th Aprile 2008 at 6:54 pm@Writer – grazie in ritardo, causa trasferta, del commento.
@Lukval – so bene che il blog non basta, il punto che volevo evidenziare, ma magari non sono stata chiara, è che al giorno d’oggi, proprio perchè il mercato è angusto, bisogna sfruttare TUTTI i canali. Non sfruttare il blog oggi è davvero assurdo, se non imperdonabile. Poi ovviamente bisognerebbe fare un buon piano marketing anche per questo, e si sa, nel marketing se fai uno sforzo singolo in una sola direzione (vedi blog) senza coordinare la comunicazione, puoi fare solo un grande buco nell’acqua.
Carla
22nd Aprile 2008 at 12:55 pmSono completamente d’accordo con te. Ed è un sistema efficace perchè il passa parola tra i lettori ha una grande influenza sul mercato. Oggi poi che abbiamo anche l’ausilio degli e-book e dei blog è ancora più facile. Ho pubblicato due saggi (niente di chè) ed entrambe le volte ho conservato un certo numero di copie da fare girare gratuitamente. E’ stata una “mossa” utile”. Utile anche regalare il libro alla biblioteca cittadina che solitamente ci tiene a mettere in evidenza le “produzioni” locali.
E poi – diciamocelo – il “braccino corto” non hai portato lontano nessuno! 🙂
Slawka G. Scarso
23rd Aprile 2008 at 1:57 pmCiao Carla!
Grazie del contributo. Direi che non solo il braccino corto non ha mai portato nessuno, ma che bisogna valutare anche la narrativa in termini di marketing (purtroppo o per fortuna).
E’ necessario crearsi un budget per la promozione, definire bene gli obiettivi, e vedere di raggiungerli…
Buona scrittura!
raffaello
5th Maggio 2008 at 10:43 amil fatto è che tanti (troppi) pretendono di esordire con produzioni inguardabili…e leggendo, quando va bene, un libro all’anno.l’effetto grande fratello purtroppo ha colpito anche il mondo dei libri!!!
sergio
17th Giugno 2008 at 3:29 pmarrivo qua da Anobii: bel blog, complimenti. nello specifico sono d’accordo con te. io, a chi è veramente interessato, lo invio gratis. è un investimento. ciao.
Slawka G. Scarso
17th Giugno 2008 at 3:34 pmCiao Sergio, grazie mille della visita e dei complimenti. E grazie per aver condiviso la tua strategia 🙂
Buona scrittura!
Slawka