E’ stato già tutto detto?
Ieri parlavo con un mio compagno di disavventure letterarie e in realtà è un discorso che va avanti già da un po’. Secondo lui, non c’è tecnica narrativa che non sia già stata inventata e utilizzata da qualcun altro, non c’è nulla che non sia già stato detto. Di conseguenza, in mezzo alla marea di gente che tenta di pubblicare cose “vecchie” l’unico modo per emergere non è l’originalità ma il contatto, meglio ancora i contatti.
Non ho idea di cosa serva realmente per emergere per il semplice motivo che non sono ancora “emersa”. Al tempo stesso non posso però credere che tutto sia già stato detto e fatto. Se ciò fosse vero, allora che senso avrebbero duemila anni di opere artistiche che raffigurano sempre la stessa Natività, la stessa Crocefissione? E per quanto riguarda la letteratura, le case editrici non avrebbero dovuto forse chiudere i battenti dopo l’uscita dei saggi di Propp? Se ogni narrativa è riconducibile a pochi schemi, che senso ha continuare a mischiare le carte?
Ammettere questa cosa vorrebbe dire negare l’unicità di ognuno di noi. Vorrebbe dire negare la possibilità di dimostrare a tutti che siamo diversi e in quanto diversi siamo speciali. Certo, magari si può pure pensare di aver avuto una “trovata” eccezionale solo per scoprire subito dopo che l’ha già usata qualcun altro, magari pure famoso [a me è capitato proprio ieri e da lì è nato questo discorso]. Ma non credo al tempo stesso che un’opera che abbia aspirazioni letterarie si possa basare solo su un’unica trovata. E’ dal mix di “innovazioni”, magari innovazioni di altri, non nostre, che nasce e cresce un’opera narrativa. Almeno spero, perché altrimenti mi sa che i miei sogni pomeridiani se ne andranno presto in fumo…
raffaello
19th Aprile 2007 at 10:42 amCerto che Torquato Tasso era più fortunato di noi…ma secondo me non è neanche detto che si debba inseguire l’originalità e la novità a tutti i costi, anche il tema più sfruttato al mondo se ben raccontato, può tornare di moda… pensa che sfiga i nostri pronipoti!!!
raffaello
Cristiano Cinotti
19th Aprile 2007 at 11:39 amDal punto di vista “tecnico” ha ragione lui: le parole sono un numero finito, così possono dar vita “solo” ad un numero finito di combinazioni.
Poi, vedo che anche i geni sono un numero finito, così possono dar vita “solo” ad un numero finito di esseri umani diversi…
Che cosa rende diversi due esseri umani, per ipotesi, “clonati”? Ecco: penso che quella cosa lì renda diverse due opere d’arte, pur simili che siano.
Slawka G. Scarso
19th Aprile 2007 at 11:40 amPoveretti davvero! Riguardo al tema, ovviamente sono d’accordo con te. Si esauriranno mai i romanzi che parlano di amore, di amicizia, di coraggio, di lotte? Non credo proprio. E’ proprio questo il discorso: i temi sono sempre quelli, ma abbiamo la capacità di essere originali forse non nella loro scelta, ma nel nostro particolare modo di affrontarli…
raffaello
19th Aprile 2007 at 12:07 pmanche le note son solo sette…eppure
Fabrizio
21st Aprile 2007 at 7:02 pmlui,lei,l’altro(a)… questo è un esempio del classico triangolo. E’ sempre lui, ma si sono scritti capolavori unici dallo stesso tema. Nelle penne c’è sempre l’inchiostro… saranno le dita a fare la differenza? La carta? L’angolazione della scrivania? I dolori? I giorni passati? Le risate? Il latte versato sul foglio scritto? La sedia!!! Ecco. E’ sicuramente la sedia. E se la sedia è di IKEA?
Basta,ai posteri l’ardua sentenza.
P.S.
Non ti curar di loro ma guarda (scrivi) e passa.
Slawka G. Scarso
22nd Aprile 2007 at 10:31 amCiao Fabrizio!
Hai perfettamente ragione!
Quanto al fermarmi a causa di altri… beh, nella vita – e questo l’ho imparato sul Cammino di Santiago – molto spesso ci blocchiamo non a causa degli altri o di eventi esterni a noi, ma per nostra unica colpa. Perché ci dimentichiamo di quanta forza abbiamo dentro di noi per andare avanti ancora un po’.
Quando scrivo, penso a questo. E sono quasi a pagina 100!!! Spero di non dimenticarmelo presto.
lorenzo cairoli
22nd Aprile 2007 at 11:32 pmBel blog. Bello davvero.
Slawka G. Scarso
23rd Aprile 2007 at 12:00 amCiao Lorenzo!
Che bello ricevere un complimento da uno della squadra di Antonio Tombolini. Domani a mente fresca darò una bella letta al tuo blog, intanto buona notte!
Slawka