E siamo a metà, più o meno
La metà – e purtroppo l’accento in questo caso non è un refuso – è stata raggiunta. Più o meno. Per ora le idee continuano ancora ad arrivare anche se ogni pomeriggio, prima di mettermi davanti al computer, c’è sempre quel filo di tensione che mi fa chiedere: arriveranno pure oggi le famose 10.000 battute?
E poi arrivano, ma la metà fa sempre più paura dell’inizio e della fine: l’inizio, una volta superata la paura del foglio bianco, ha la spensieratezza delle cose fresche, nuove. La fine è la stella polare che ci guida per tutta la durata della prima stesura (e speriamo che non sia nuvolo). La metà, è tutto quel nero che c’è in mezzo… perché in un romanzo la metà di fatto può rappresentare i 3/4 del libro. So da dove sono partita, so dove voglio arrivare, ma come? Così in questo weekend ho divorato uno dei miei quindici manuali del bravo scrittore. Questo si intitola Beginnings, Middles & Ends. Un bel manuale all’americana, di quelli stracolmi di trucchi che se poi manca il talento sono tutti inutili, ma se sto scrivendo è perché il mio cuoricino spera di averlo, questo dannato talento! Trucchi su come far continuare ad accadere qualcosa e come scegliere cosa raccontare e cosa no, quali scene includere e quali raccontare e basta e così via… Trucchi su come sviluppare il personaggio durante la parte centrale del romanzo.
La maggior parte dei miei manuali del bravo scrittore li (ri)leggerò durante la seconda stesura del romanzo. Per ora mi preme arrivare alla fine. Beginnings, Middles & Ends però è un’altra cosa, perché la metà, è la metà.
Leave a Reply