Slawka G. Scarso

Short stories, poems and the odd travel note // Racconti, poesie, e qualche appunto di viaggio

Sorsi di Haiku

Timorasso Chiaror sul Masso

Volevo iniziare con un haiku su questo vino ma quando ho visto citati nella retroetichetta i versi di Leopardi, un po’ d’ansia da prestazione m’è venuta, come negarlo? Così inizio questo post senza haiku, e poi vediamo. Il Timorasso Chiaror sul Masso già dal nome una presunzione artistica ce l’avrebbe, la rima parla chiaro. Del resto Paolo Carlo Ghislandi è uno che al binomio arte e vino tiene parecchio, ne avevamo parlato proprio quando ci siamo conosciuti un paio d’anni fa al Vinix Unplugged, e io ero lì apposta per affrontare questo argomento.

Il Timorasso Chiaror sul Masso, ad ogni modo, è un vino nato per gioco, per una scommessa che Paolo Carlo ha fatto con se stesso, con l’ambizione di dare ulteriore lustro a un vitigno, il Timorasso, che solo di recente si è cominciato a valorizzare. Perché un bel giorno lui si è detto: e se provassi a spumantizzare questo vino? E la briosità delle bollicine che salgono e salgono su per il bicchiere, e non finiscono mai, in qualche modo questa giocosità se la porta dietro. Sospinte verso l’alto, sottolineano la freschezza e soprattutto quella bellissima mineralità così tipica del vitigno. La fragranza del fruttato ci va a braccetto, smussa le spigolature (figurative, sia ben chiaro), ne sottolinea la piacevolezza. Notevole per finire la persistenza. Un vino che mi ha sorpresa, come sorprende un gioco proposto quando meno te lo aspetti, un gioco di ancora non conosci le regole, e mi ha incuriosita lasciandomi a pensare: come sarebbe una versione rifermentata in bottiglia? Un bel Metodo Classico al posto del Martinotti lungo? Già così però dimostra versatilità nell’abbinamento: dall’aperitivo a salire.

Per finire qualche nota tecnica ripresa dal post di Andrea Petrini: Il Timorasso Chiaror sul Masso è Vino Bianco Spumante Brut ottenuto da uve Timorasso. L’uva è stata raccolta in due tempi (fine agosto e fine settembre 2008). Entrambe le masse hanno subito estrazione a Freddo ( Prefermentativa ) per circa 48 ore in vasche di acciaio a temperatura controllata. La fermentazione è partita spontaneamente a bassa temperatura ed ha proseguito per circa 3 settimane lentamente. Ho mantenuto la permanenza sulle fecce fini fino Aprile 2009 quando poi il vino si è chiarificato per sedimentazione. La rifermentazione ha proceduto per circa un mese in autoclave secondo il metodo Martinotti lungo al termine del quale si è proceduto a microfiltrazione in acciaio alla fine di agosto 2010.

Ed ecco l’haiku, ormai ho preso coraggio

Bolle giocose
conducono la fresca
mineralità

Ahimé sono in ritardo, ma in buona fede. Vai a capire perché ero convinta che il termine fosse il 31…

2 Comments

  1. andrea petrini

    1st Novembre 2010 at 11:25 am

    Grazie mille Slawka, spero sarai dei nostri il 6 novembre quando Paolo verrà a Roma per presentare tutti i suoi vini.
    Fammi sapere!

    Andrea

  2. Slawka G. Scarso

    2nd Novembre 2010 at 5:50 pm

    Ciao Andrea, grazie a te e a Paolo per avermi inserito nel Timorasso Wine Tasting Panel. Ahimè sabato torno solo tardi da Bolzano e la mattina dopo ho la primissima presentazione del libro quindi andrò dritta a nanna!
    Spero però che ci saranno presto altre occasioni, intanto ti mando un grande abbraccio, Slawka

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